Toma di Lanzo
Si tratta di un formaggio a latte vaccino crudo, intero o leggermente scremato per affioramento, dagli aromi ricchissimi e intensi variabili a seconda della stagionatura.
Cenni storici
Risalgono le prime testimonianze di coloni e mandrie inviati in val d’Ala, al Pian della Mussa.
Il medico Pantaleone da Confienza, nel suo libro “Summa lacticinorum” parla della toma con apprezzamento.
con l’avvento della villeggiatura della nobiltà e dell’alta borghesia torinese si diffonde non solo il consumo del prodotto, arrivando all’inizio del Novecento fino a New York, ma si inizia anche a scrivere di Toma su varie riviste, giornali e anche sulle prime guide turistiche che “raccontano” le Valli.
Carlo Ratti, nella forse prima guida turistica delle Valli scriveva “..si ricava un burro eccellente e i formaggi conosciuti sotto i nomi di Fontina e Toma di Lanzo, che sono la principale fonte di esportazione delle Valli.”
“Alta Valle”, possibile in tutto il periodo dell’anno e nei territori con altitudine uguale o superiore ai 600 m slm.
“D’alpeggio”, possibile solo nel periodo che va dal 1 giugno al 15 ottobre di ogni anno e nei territori ad altitudine uguale o superiore ai 1200 m slm.
L’alimentazione delle bovine deve provenire, per almeno il 40%, dal territorio di produzione. Per le menzioni Alta Valle e D’alpeggio la percentuale sale rispettivamente al 60 e al 90 per cento.
Si tratta di un formaggio a latte vaccino crudo, intero o leggermente scremato per affioramento, dagli aromi ricchissimi e intensi variabili a seconda della stagionatura.